Bigme HiBreak

Bigme HiBreaK: recensione dello smartphone con schermo e-ink

Redazione Tech

Molti appassionati di tecnologia ricordano ancora la curiosità che aveva suscitato Yotaphone, quel dispositivo caratterizzato da uno schermo a inchiostro elettronico montato sul retro. Sembrava un’idea insolita e persino audace, ma ha aperto la strada a sperimentazioni che oggi trovano nuovo slancio.

Un esempio è Bigme HiBreak, uno smartphone che punta tutto su un display E-Ink come unico pannello di visualizzazione. Chi ne sente parlare per la prima volta potrebbe chiedersi quale sia l’utilità di una scelta così peculiare. Per comprendere la logica alla base di questo prodotto e le sue possibili applicazioni, è utile analizzare design, specifiche tecniche e prestazioni, cercando di capire come si posizioni in un mercato ormai ricco di proposte di ogni tipo.

Bigme HiBreak e la filosofia dello schermo a inchiostro elettronico

È raro imbattersi in un telefono che proponga soltanto un E-Ink come display principale. La tradizione di questi pannelli è legata ai lettori di ebook, dove la tecnologia a inchiostro elettronico rende la lettura meno faticosa per la vista e, al tempo stesso, garantisce un consumo energetico ridotto.

Nel caso di Bigme HiBreak, l’idea è quella di fornire una soluzione che consenta di usufruire delle funzionalità di uno smartphone tradizionale, ma con un approccio visivo orientato alla sobrietà e a un notevole risparmio di batteria.

Le potenzialità di questo schermo sono evidenti durante l’esposizione alla luce diretta: in spiaggia o in pieno sole, i contenuti testuali risultano chiari senza dover alzare la luminosità al massimo. Per alcuni utenti, potrebbe trasformarsi in un compagno ideale per chi preferisce leggere ebook, articoli o documenti digitali in mobilità. Allo stesso tempo, bisogna considerare i compromessi legati a questa tecnologia, come la ridotta frequenza di aggiornamento, che non favorisce la fruizione di video o elementi grafici in rapido movimento.

Materiali e design

La scocca di Bigme HiBreak è realizzata in plastica, con un rivestimento sul retro che imita l’effetto della pelle. La percezione generale non colpisce particolarmente in termini di pregio, e si nota come il pannello posteriore tenda a trattenere tracce di impronte dopo un po’ di utilizzo. Viene fornita una cover nella confezione che risulta utile per migliorare la presa e riparare il dispositivo da graffi o urti.

Dal punto di vista delle dimensioni, si parla di 154 x 76,8 x 8,6 mm, con un peso intorno ai 170 grammi. L’insieme appare compatto se raffrontato a molti smartphone di ultima generazione, e l’impressione in mano è decisamente maneggevole. I tasti fisici sono posizionati in modo quasi livellato rispetto alla superficie, aspetto che può rendere meno agevole la pressione diretta, sebbene la cover fornita aiuti leggermente a individuarli al tatto.

Chi cerca materiali di fascia premium forse non resterà entusiasta, ma l’essenzialità di HiBreak si riflette anche in questo aspetto: l’obiettivo pare essere la funzionalità, più che la sofisticazione estetica.

Caratteristiche tecniche

Bigme HiBreak smartphone

Il dispositivo adotta un pannello E-Ink da 5,84 pollici con risoluzione HD+ (720 x 1440 pixel). L’aggiornamento delle immagini arriva a un massimo di 21 fps, quindi le scene in movimento appaiono meno fluide rispetto a quanto ci si aspetterebbe da schermi LCD o AMOLED. Esistono più modalità di utilizzo nel software per bilanciare qualità di definizione e velocità, ma, in ogni circostanza, si tratta di un display concepito per la lettura e la consultazione di testi o immagini statiche.

Sotto la scocca batte un processore MediaTek Helio 8768, affiancato da 6 GB di RAM e 128 GB di spazio di archiviazione, espandibile con microSD fino a 1 TB. Questo significa che, sebbene il target di HiBreak non sia il gaming o l’elaborazione intensiva di contenuti multimediali, l’utente dispone comunque di risorse sufficienti per gestire app di lettura, navigazione web e altre funzioni basilari.

Sul fronte della connettività, HiBreak offre 4G LTE, Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, Bluetooth 5.0 e GPS. È presente una fotocamera posteriore da 13 megapixel con flash LED e una frontale da 5 megapixel, utile più che altro per videochiamate e scatti estemporanei. La batteria da 3.300 mAh, unita al basso consumo del display, dovrebbe garantire autonomie soddisfacenti per l’uso quotidiano, soprattutto se l’utente privilegia la lettura e attività poco dispendiose.

Si trova poi una porta USB-C per la ricarica e il trasferimento dei dati. Manca il jack audio da 3,5 mm, un elemento che alcuni avrebbero potuto considerare adatto a un dispositivo orientato al digital detox. È presente un sensore di prossimità fisico che funziona correttamente durante le chiamate, evitando tocchi accidentali sullo schermo.

Software e usabilità

smartphone Bigme HiBreak

La versione di Android installata è la 11, scelta che evidenzia una base un po’ datata. Non è garantito alcun salto a versioni più recenti, ma chi è interessato a HiBreak di solito non punta all’ultimo aggiornamento possibile, bensì a una stabilità che ne rispetti l’impostazione di partenza. L’interfaccia è volutamente priva di animazioni, per rendere più fluido lo scorrimento su E-Ink.

Il Google Play Store è presente, quindi si possono installare molte applicazioni. Bisogna però tener conto delle limitazioni connesse al pannello: app di lettura, editor di testo, riproduttori musicali o software di traduzione si adattano bene al dispositivo. Situazioni più complesse, come la navigazione di mappe con aggiornamenti grafici frequenti o l’uso di videogiochi, possono risultare meno appaganti.

Sono preinstallati diversi strumenti, come un traduttore, uno scanner per documenti, un’app per la lettura di ebook, un dizionario e una suite office. Queste soluzioni integrate sottolineano l’intento di proporre un telefono votato alla consultazione di contenuti testuali e documenti, senza rinunciare totalmente alla possibilità di eseguire piccoli pagamenti o gestire software di messaggistica. Ma la scarsa reattività del pannello frenerà chi desidera passare ore su social network o app ricche di effetti grafici.

Per chi potrebbe rivelarsi utile

Il ruolo di HiBreak non è quello di sostituire totalmente uno smartphone convenzionale in ogni scenario. Alcune persone, però, preferiscono ridurre le distrazioni digitali ma non desiderano rinunciare del tutto a funzioni intelligenti. Per esempio, può fare comodo a chi vuole una sorta di “telefono secondario” da usare in vacanza o durante sessioni di lavoro che richiedono concentrazione, visto che la bassa frequenza di aggiornamento scoraggia l’uso continuo dei social.

Inoltre, avere un pannello e-paper ben visibile sotto la luce diretta può rappresentare un vantaggio per chi passa molto tempo all’aperto e ama leggere contenuti in mobilità. A differenza di uno smartphone classico, che può avere difficoltà in situazioni di sole intenso, HiBreak esprime il meglio proprio nei contesti più luminosi. Al contempo, permette comunque di installare app come Spotify o Kindle, così da non dover rinunciare all’ascolto di musica o alla consultazione di ebook.

Il prezzo, attorno ai 229 euro (con un picco di 259 euro su alcune piattaforme), non è basso per uno smartphone dalle caratteristiche così particolari. Prima di procedere con l’acquisto, è bene valutare quanto sia importante disporre di un sistema che stimoli uno stile di vita meno connesso.

Chi desidera un telefono “minimal” e non vuole optare per un semplice lettore ebook o un feature phone, potrebbe trovare in HiBreak una soluzione equilibrata. Al contrario, chi pretende reattività e aggiornamenti costanti forse preferirà dispositivi più tradizionali.

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